martedì 22 maggio 2012

Modern Combat: Sandstorm




Modern Combat: Sandstorm HD ti proietterà nel cuore di una guerra moderna. Sei stato assegnato all’operazione Sandstorm. Devi localizzare e annientare una cellula terroristica che sta reclutando guerriglieri in una regione remota del deserto.
Usa le armi moderne più sofisticate in questo emozionante sparatutto.


Caratteristiche:
  • 10 missioni per giocatore singolo in dettagliatissime ambientazioni mediorientali
  • Modalità multigiocatore locale e online: fino a 4 giocatori si sfidano in 3 mappe multigiocatore
  • Scegli tra 3 tipologie di comandi: standard, tattili e pad virtuali
  • Dettagliata grafica 3D e filmati realistici garantiscono un’esperienza militare unica
  • Prendi la mira e spara con precisione estrema nelle modalità Cecchino e Mirino
Sembra ancora strano a dirsi, anche dopo capolavori del calibro di N.O.V.A., eppure gli sparatutto in terza persona hanno definitivamente sfondato anche su una macchina da gioco come iPhone, dotata di soli controlli tattili e di uno schermo dalle dimensioni limitate, apparentemente inadatto ad un genere come questo, dove il numero di informazioni da visualizzare sul display aumenta esponenzialmente rispetto ad altri tipi di giochi.
E invece...Gameloft ha raccolto anche questo guanto di sfida ed ha riletto la guerra com'è oggi, combattuta nelle sabbiose vie di una semidistrutta città mediorientale, piuttosto che in una roccaforte di terroristi in mezzo al nulla nel cuore del deserto.
Questo è Modern Combat: Sandstorm.

Operazione tempesta di sabbia
Disponibile da diversi mesi sullo store digitale di Apple, Modern Combat: Sandstorm è un ottimo esempio di come realizzare un FPS emozionante e dotato di controlli “umani” su una piattaforma per sua natura poco incline a questo tipo di giochi, e nel contempo, indispensabile prologo al già citatoN.O.V.A., che ne riprende, e raffina solo in minima parte non solo la disposizione dei controlli ma anche il ritmo, alcune trovate, e soprattutto il taglio cinematografico che la casa francese sta dando alla maggior parte delle sue ultime produzioni.
Il nostro alter ego, dopo essersi ripreso da un precedente incidente, viene nuovamente catapultato nell'occhio del ciclone (gli americani, inguaribili eroi stoici...), senza nemmeno il tempo di leccarsi le ferite: un comodo ed esauriente tutorial ci introduce all'azione, facendoci prendere confidenza con il sistema di controllo e con la mira assistita che ci accompagnerà per tutta l'avventura.
Niente altri prologhi o giri di parole: il nemico è lì fuori, ne va del bene della nazione, quindi, imbracciare i fucili, portarsi dietro qualche granata e pedalare!!!

Dita letali
I controlli sono efficaci nella loro semplicità: uno stick virtuale posto in basso a sinistra muove il nostro personaggio, con un grado di imprecisione francamente sopportabile, mentre allo scorrimento orizzontale (o verticale) del nostro pollice destro sarà affidato lo sguardo, e conseguentemente la direzione intrapresa.
Sapientemente, i ragazzi del team interno di Gameloft hanno deciso di non sovraffollare il già non vastissimo schermo del device Apple con una serie di pulsanti di dubbia utilità: qui ce ne sono solamente tre, uno, più grande, per sparare, uno in basso a sinistra per accucciarsi e, nell'angolo superiore destro, l'arma che stiamo imbracciando in quel momento, con la possibilità di ricaricarla con un tocco singolo e di cambiarla con una delle altre in dotazione con tocco doppio. Il tutto funziona egregiamente e vi basteranno pochi minuti (giusto il tempo del tutorial e dei primi passi della prima missione) per sentirvi perfettamente a vostro agio, anche se è giusto dire che chi pretende dal touch screen di iPhone lo stesso rendimento di mouse e tastiera in una situazione simile rimarrà profondamente deluso.
Ma, dati i presupposti, tutto fila liscio, e il divertimento ha nettamente il sopravvento su qualche piccolo inconveniente di percorso (ad esempio è capitato di sparare accidentalmente mentre si esplorava l'area circostante con lo sguardo, data la vicinanza tra i due pulsanti, ma questo dipende anche dalla dimensione delle dita e dall'utilizzo del pollice o dell'indice).
L'ambientazione è contemporanea, e infatti le armi a disposizione sono tra gli ultimi ritrovati in fatto di guerra, per la gioia degli amanti della tecnologia applicata all'arte della guerra. Gli obiettivi tenderanno a variare, esulando dal semplice “pulisci l'area per proseguire” sin dalla prima missione, dove diverse torri dislocate sul territorio saranno i vostri bersagli, al fine di tagliare le comunicazioni tra il nemico e l'esterno.
Ci verranno impartiti ordini in un inglese urlato e discretamente doppiato, ma i testi a schermo saranno tutti tradotti in un ottimo italiano, in modo da non far perdere nulla dell'esperienza a quanti non masticano la lingua d'Albione.
Il resto della nostra squadra sarà affidato alla CPU, che gestirà i compagni con sufficiente intelligenza da non renderli un intralcio piuttosto che un aiuto, anche se i risultati raggiunti con le routine di I.A. dei nemici in N.O.V.A. Avrebbero dimostrato, solo pochi mesi dopo, che in questo campo si poteva migliorare.
L'alternanza di interni ed esterni non spezzerà più di tanto la monotonia intrinseca all'ambientazione nel deserto, che si avvale soprattutto di scenari cittadini in devastazione, ma è almeno apprezzabile il tentativo di diversificare obiettivi e scenari nei limiti del possibile.

Proiettili fumanti
Alla sua uscita, Modern Combat: Sandstorm fissò un nuovo standard non solo per il genere ma anche per la pulizia degli ambienti, la bellezza di alcune animazioni ed il livello di coinvolgimento raggiunto dalle sequenze filmate, su tutte quella di apertura, che infatti sarà riproposta prima dell'inizio di ogni missione: anche oggi, a diversi mesi di distanza, il gioco allieta l'occhio, soprattutto per i fortunati che avranno modo di provarlo sul fantasmagorico display del neonato iPhone 4.
Esplosioni, spari, uccisioni, tutto nel mondo di Sandstorm risulta credibile e un comparto audio di prima fascia aiuta una sensazione di totale immersione nel conflitto, grazie ad effetti sonori credibili, un crescendo musicale che accompagna gli istanti più concitati ed una grande abbondanza di parlato, a testimonianza di quanto il gioco metta alla frusta il pur capace processore Apple.
Non soddisfano allo stesso modo né la durata complessiva, che per i più scafati non supererà le tre ore effettive di gioco divise in dieci missioni, la linearità del level design, nonostante gli sforzi profusi dal team di sviluppo, e la mancanza di una qualsivoglia modalità multigiocatore, che relega l'esperienza di gioco a quella in solitario.
Tutti problemi a cui Gameloft ha saputo porre rimedio nelle uscite successive. 

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