Sembra strano pensare all'attesa suscitata da Angry Birds Space fra i possessori di iPhone e iPad, del resto stiamo pur sempre parlando di un prodotto venduto a 79 centesimi, categoria che tante persone tendono a considerare intrinsecamente limitata. "Giochetti", insomma, che però hanno dimostrato col passare dei mesi di poter conquistare un numero enorme di videogiocatori, casual e non. Così, dopo tre episodi fondamentalmente simili (Angry Birds, Angry Birds Seasons e Angry Birds Rio) e oltre settecento milioni di download, la serie Rovio fa il proverbiale grande passo (o piccolo, per restare in tema "spaziale" e citare Neil Armstrong) e apporta le necessarie modifiche al gameplay allo scopo di rinfrescare la formula originale, spremuta fino al midollo. Gli uccellini protagonisti del gioco sono sempre arrabbiati, quello non cambierà mai, ma stavolta il loro sentimento di rivalsa nei confronti degli odiati maialini verdi li ha addirittura spinti fuori dai confini terrestri. Un cambio di ambientazione non solo estetico, bensì capace di influenzare in modo sostanziale l'azione sullo schermo, producendo numerose sfaccettature inedite. Il nostro obiettivo, in ognuno dei sessanta livelli inizialmente disponibili (a cui se ne possono aggiungere ulteriori trenta pagando altri 79 centesimi, al di là dei già previsti aggiornamenti periodici), rimane quello di colpire i maialini utilizzando al meglio i "tiri" a disposizione, cercando di eliminarli anche se si riparano all'interno di strutture più o meno complesse. Per riuscire nell'intento è importante sfruttare le capacità peculiari di ogni volatile, elemento che gli sviluppatori hanno sempre tenuto in grande considerazione e che di fatto ha distinto finora le varie incarnazioni di Angry Birds. In questo caso specifico ritroviamo l'uccellino rosso che campeggia negli artwork, che rappresenta il "proiettile standard", nonché il piccoletto che si "divide in tre" durante il lancio e ci consente di effettuare una sorta di "bombardamento" sul territorio nemico. Al loro fianco c'è un uccello congelante, che tramite un tocco dello schermo può trasformare in ghiaccio qualsiasi struttura con cui viene a contatto, rendendola dunque fragile; un uccello esplosivo, anch'esso con il potere attivabile tramite tocco; un uccello verde, terribilmente somigliante a Pierpaolo Greco, capace di darsi uno slancio extra e di piombare sui maialini come un macigno; e infine un uccello "di precisione", che indipendentemente dalla direzione del lancio può puntare un bersaglio e raggiungerlo rapidissimamente.
Centro di gravità permanente
Dunque, dove sono le grandi novità? Come accennato in precedenza, è l'ambientazione a cambiare le regole del gioco. In ogni livello sono infatti presenti uno o più "pianeti" dotati di una propria gravità, che va ad influire sul moto degli uccelli e consente loro di intraprendere una traiettoria ellittica fino all'eventuale impatto. Tirando la classica fionda, possiamo decidere di lanciare i nostri "proiettili" verso l'alto o verso il basso a seconda delle esigenze e, in base alla connotazione dello scenario, optare per una strategia che ci consenta di colpire i maialini alle spalle anziché frontalmente, specie se sono barricati dietro una struttura particolarmente resistente. La progressiva presenza di
più "pianeti", con forze d'attrazione che si intersecano e possono produrre vari effetti sui lanci, non fa che aumentare la complessità di determinate fasi, che in ogni caso dovremo cercare di completare utilizzando il minor numero possibile di uccellini e, magari, centrando gli oggetti bonus sparsi in giro. Al termine di ogni "zona" dovremo affrontare un simpatico boss fight basato sui "tiri di sponda". In caso di difficoltà, inoltre, potremo utilizzare le aquile, colpi speciali che creano una sorta di buco nero e hanno la capacità di eliminare più avversari contemporaneamente, nonché fare a pezzi le loro postazioni. Le aquile si guadagnano completando con successo un certo numero di stage, ma è anche possibile acquistarle tramite un sistema di in-app purchase; e sulla svolta "commerciale" del prodotto Rovio sarebbe il caso di aprire una piccola parentesi, perché non abbiamo particolarmente apprezzato il fatto di dover pagare di nuovo il prezzo del gioco per ottenere i trenta livelli extra della Danger Zone, e il timore è che anche ai futuri aggiornamenti venga tolta la consueta gratuità, o che magari venga fatta una distinzione fra piccoli pacchetti gratuiti e ben più corposi update a pagamento. Speriamo di essere rapidamente smentiti.
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